Carnevale di Viareggio 2016

La gabbia di Luigi e Uberto Bonetti

 

Il sistema economico globale, ma soprattutto quello

italiano, non funziona. L’incapacità gestionale della

politica e di chi è al potere condiziona il nostro

“status” al punto di farci sentire metaforicamente di

essere in gabbia, ostacolati ormai, ridotti a morti

viventi. Ecco la nostra condizione umana che ci

stritola e ci schiavizza togliendoci ogni speranza di

libertà e riscatto. La costruzione vede al suo centro

una gigantesca figura multibraccia. Il suo aspetto

ostile e feroce vuole simboleggiare la forza politica

che tiene stretto e ingabbiato il mondo e l’uomo.

Barbarians di Fabrizio Galli

 

In uno scenario apocalittico e tra le

macerie ancora ardenti, il Barbaro al

centro del carro, calpesta ferocemente

il corpo del David di Michelangelo,

innalza al cielo la sua testa ormai

tagliata, identificando con questo

macabro gesto l’inesorabile degrado

morale, culturale, economico e sociali

dei giorni nostri. Gli esempi recenti

purtroppo non mancano e il

costruttore lascia a tutti noi la scelta,

su la barbarie che più ci ha trafitto nel

corpo e nell’anima.

Bilderberg…l’altro volto del potere di Roberto Vannucci

 

Il potere è stato eccezionalmente

abile in molto aspetti e uno di questi

è stato il suo mascheramento. Doveva

rimanere nell’ombra, celato dietro le

quinte del più grande spettacolo del

mondo. Eppure eccolo qui. Il più

trasgressivo, provocante e divertente

spettacolo. In questo circo beffardo e

dissacrante, rappresentato sul carro,

si scherza con la vita, il sesso,

l’eccesso, la crisi di valori, la follia e

l’ipocrisia che caratterizzano il nostro

tempo. Che lo spettacolo abbia inizio

52 sfumature di Carnevale di Massimo Breschi

 

Un clown brioso e sorridente sfila allegro sulla

costruzione. Pitturato in cartapesta, dirige

spensierato la gran festa. A renderlo gioviale,

sfumature e colori di Carnevale, coriandoli,

stelle filanti, maschere e l’immancabile satira

che interpreta con la bizzarra allegoria i

protagonisti della politica italiana. La morale

del carro è quanto mai semplice e diretta: pur

se cambia chi comanda e con lui tutta la

banda, la gente è un po’ depressa perché la

musica è la stessa.

Male nostrum di Simone Politi e Priscilla Borri

 

Il gigantesco mostro marino che divora

le vite di migliaia di migranti in fuga è il

simbolo dell’abominio contro l’umanità

che si sta consumando nelle acque del

Mediterraneo davanti all’impotenza e

all’incapacità di far fronte a questa

emergenza. L’Unione europea –

ammoniscono i costruttori – ha lasciato

l’Italia da sola, mentre il mondo della

finanza stritola l’uomo e causa quella

povertà che genera il fenomeno della

migrazione.

Porca mediocrità, si salvi chi può di Gilbert Lebigre e Corinne Roger

 

Raffigurato come un settecentesco pseudo nobile è

Matteo Salvini leader della Lega, il protagonista

della costruzione. In una mano tiene Chucky ovvero

Marine Le Pen, nell’altra una tromba da stadio

ultimo modello, alle sue spalle i ritratti sorridenti

della nuova destra xenofoba di una Europa sempre

più ostaggio di paura di diffidenza. Si Salvi chi può

ammoniscono i due costruttori.

Work in progress di Carlo Lombardi

 

L’Italia è la Nazione che detiene il

primato delle vittime sul lavoro in

Europa. Troppo spesso la vita si

baratta per uno stipendio, talvolta

misero e indecente. Negli ultimi

anni le morti bianche si sono

diffuse largamente, divenendo un

cancro sociale difficile da

sconfiggere, destinato a far

collassare la nostra società. Al

centro del carro una enorme testa

di drago spalanca le fauci fameliche, pronte ad assalire il manichino-lavoratore; le ruspe spazzano

via ogni ambiente malsano, mezzi obsoleti e insicuri e strutture fatiscenti. La costruzione vuole

essere un monito alla nostra società affinchè acquisisca una cultura delle imprese e del lavoro più

consapevole, che sappia rispettare e salvaguardare le risorse più preziose: quelle umane.

Io sono Dio di Umberto e Stefano Cinquini

 

Come ai tempi della Torre di Babele, la possibilità di

comunicare tra gli uomini fallisce sempre di fronte alla

vanità di sentirsi migliore degli altri, così oggi la vanità

trova una nuova vetrina sul mondo dei social. Marc

Zuckerberg ci ha offerto Facebook, una nuova forma di

comunicazione globale, un linguaggio universale dove

tutti possono scambiare opinioni, pensieri, idee e

magari, perché no, migliorare il mondo. Ma l’uomo

continua a sfruttare la possibilità di comunicare alle

masse solo per mettere in mostra i propri super poteri e

sostituirsi a Dio. Chissà se un giorno anche questa torre

crollerà, si domando i costruttori.

Moby Duck Plastic Planet Show di Alessandro Avanzini

 

Il carro trae spunto dalla storia di 28.800

paperelle di plastica, disperse in mare nel

1992, nel naufragio del cargo che le stava

trasportando ad un’azienda del nord America

e che ancora oggi vagano in giro per gli Oceani

come fossero vere e proprie armi improprie

puntate sulle fauna marina. La costruzione

vuole essere una denuncia contro l’abuso della

plastica che quasi mai viene smaltita in modo

corretto ed oggi è un pericolo per

l’ecosistema. L’innocente bambola al centro

del carro non narra una storia a lieto fine, ma

è il simbolo della minaccia di un

avvelenamento da plastica che uccide ogni

anno migliaia di pesci e uccelli marini.

In te son nato di Franco Malfatti

 

Senza dubbio Viareggio ha

perso il sapore del tempo

passato. La città – ricorda il

costruttore - non è più quella

di una volta. Certo – ammette

- non bisogna vivere di solo

passato, ma nemmeno perdere

via via sempre più quella

gloriosa identità che ha

contraddistinto negli anni che

furono. Viareggio, la “Perla del

Tirreno” meta amata da molti

artisti, ma anche da gente

comune venuta a godersi il fresco delle nostre pinete, il nostro mare, la nostra Passeggiata, oggi è

una città in difficoltà e schiacciata dal dissesto economico e dalla sfiducia. Eppure la voglia di

rimboccarsi le maniche e recuperare i grandi valori del passato, le tradizioni artistiche e culturali

viareggine, c’è. Una costruzione che ha un messaggio per Viareggio e i viareggini, ma che può

essere esteso metaforicamente a tutti, affinchè tutti ci impegniamo nel valorizzarci e nel costruire.

L’Alchimista di Jacopo Allegrucci  (2° Cat.)

 

Magicamente apparso a capo del governo Matteo Renzi sta incantando gli italiani con le sue magie.

Con il potere delle illusioni il premier riesce, volta a volta, a conquistare i consensi per ottenere la fiducia del Parlamento, ammaliando un po’ gli uni, un po’ gli

altri. Ma i nemici, sia dell’opposizione che interni al PD, però, si fanno sempre più forti ed agguerriti raccogliendo i malumori degli italiani. Riuscirà

Renzi a trasformare il piombo in oro e mantenere il

suo ruolo fino alle elezioni del 2018? Oppure seguirà

il declino dell’alchimia antica, lasciando di nuovo

l’Italia di fronte ad uno scenario incerto? Ecco il

senso di questo carro di satira politica: l’Alchimista e

il potere delle illusioni.

La bacchettona di Edoardo Ceragioli (2° Cat.)

 

Non esiste famiglia migliore di quella dove ognuno

si sente amato e protetto

Tutto nasce dal prendere atto che la definizione di

“famiglia” ha avuto negli ultimi decenni

un’evoluzione sostanziale e, come tutte le evoluzioni

che si rispettino, c’è quella parte di società che non

accetta il cambiamento. L’opinione pubblica si

divide tra il riconoscimento e la validità delle

famiglie di nuova generazione e la difesa

appassionata di un modello tradizionale. La parte di

collettività intimorita, “bacchetta” rigorosamente

tutto ciò che non è conforme ai dettami conservatori,

autoproclamandosi custode della generazione umana

ignorando, di fatto, che proprio i bambini che oggi

vivono con candida normalità questa “diversità”,

domani saranno quelli che porranno fine a

quest’acceso dibattito.